Preparati, perché prima di partire sarò la tua peggiore ossessione!😜
Se mi hai seguito su Instagram, dove pubblico tutte le cose ganze che faccio, avrai visto che martedì sono stata da Ararat, ristorante caucasico in Borgo La Croce, una delle mie zone di Firenze del cuore, di cui ti ho parlato anche poco dopo la sua apertura.
Martedì, non a caso in occasione del Martedì Grasso, è stato preparato nel primo ristorante toscano che propone questo genere di cucina un Khachapuri extralarge, uno dei piatti più tradizionali e celebri della cucina georgiana, una sorta di focaccia con il cornicione alto, ripiena di formaggio, uovo e burro.
Con l’occasione, ho scoperto una nuova gestione, con la giovane e appassionata Amaliya, che ha ampliato il menu e che ha tutta l’intenzione di raccontare ai clienti la cultura armena e georgiana attraverso il cibo e l’ospitalità.
Oltre al maxi Khachapuri, ho potuto apprezzare l’eleganza del locale, che sorge all’interno di quella che in passato fu una chiesa. di cui si scorgono ancora oggi transetto e croce, e altri piatti tipici come il Pkhali, antipasto composto da diversi tipi di salse con base di noci e aglio combinata a verdure, fagioli, barbabietole o carote, e involtini di melanzane ripieni di pasta di noci, accompagnati dal melograno, uno dei simboli dell’unita del popolo caucasico, e dall’ottimo pane, ma anche i Khinkali, involtini bolliti con carne di manzo, maiale e spezie, da mangiare rigorosamente con le mani per non disperderne il brodo, e i vini Gbirabi della regione del Kakheti.
Non sono mancati anche i classici involtini di foglia di vite ripieni di carne, verdure, legumi (Tolma), accompagnati dallo yogurt greco, e, per finire in dolcezza, il celebre Pakhlava, distillati georgiani e caffè armeno.
Una realtà che merita la scoperta a Firenze e non solo per i piatti, ma per scoprire una storia e una cultura che, per certi versi, ci avvicina molto.