Buon martedì!
Come sono andate le feste?
Le mie sono state, a dir poco, Fantozziane!
Venerdì mi è salito un febbrone che mi ha letteralmente steso!
Ieri però ho combattuto la fiacca partecipando all’evento GIN Fuori Porta – Pasquetta a Podere Castellare, che ha previsto la visita alla distilleria di Peter in Florence, presso l’Eco Resort Podere Castellare, a Pelago, a mezz’ora da Firenze, seguita dal tradizionale picnic, o meglio pranzo di Pasquetta.
Quello che mi ha immediatamente colpito è che si tratta di una piccola distilleria, immersa nella natura, tra uliveti e vigneti, la prima in Toscana e in Italia per quanto riguarda il gin, che realizza un prodotto interamente toscano.
All’inizio della visita ci è stato offerto un bicchierino di gin, che abbiamo assaporato mentre ascoltavamo l’interessante racconto del prodotto e della lavorazione del nostro “Virgilio”.
Non ti nascondo che ero un po’ scettica nel bere il gin liscio, forse memore di tanti Gin Lemon di bassissima lega bevuti in qua e là in gioventù.
Ecco, qui il gin è tutt’altro e ti rendi conto che anche i gin blasonati che hai bevuto finora sono anche di qualità, ma non si avvicinano neppure minimamente alla ricerca di Peter in Florence. Il risultato è un gin paradossalmente delicato e caratterizzato da una grande complessità olfattiva e gustativa, da bere liscio e abbinabile ad un’infinità di piatti.
Ho scoperto che Peter in Florence, è un omaggio a Firenze, al suo simbolo, l’iris, volgarmente chiamato giglio, di cui vengono utilizzati la radice e persino i petali.
Si tratta di un gin classico, che rispetta il disciplinare del London Dry Gin, ma che utilizza botaniche per la maggior parte provenienti da piccoli produttori locali bio come scorza di bergamotto fresca e di limone essiccata, bacche di rosa, fiori di lavanda e di rosmarino freschi, radice di angelica, coriandolo, mandorle amare, oltre a ginepro e iris. A queste si aggiungono corteccia di Cassia della Cina, grani del Paradiso dall’Africa Occidentale e semi di cardamomo verde.
La ricetta si deve a Stefano Cicalese.
Il gin è preparato in un alambicco realizzato appositamente da Green Engineering che riassume le caratteristiche dell’alambicco tradizionale e la tecnologia più all’avanguardia e che utilizza l’infusione a vapore, cosa che permette di ottenere un’estrazione più naturale di olii essenziali e aromi.
Alla fine della visita è stato possibile osservare e odorare tutte le botaniche utilizzate.
Il costo di una bottiglia è 39 euro ed è possibile acquistarla anche on line.
A seguire, era previsto il pranzo presso il Podere, che era possibile fare fuori o all’interno: per ognuno era stata approntata una cassettina di legno contenente tovagliette, posate e tovaglioli per poter mangiare dove più preferivi.
Considerando che il sole andava e veniva, abbiamo scelto di mangiare all’interno.
Da mangiare Pappa al pomodoro caramellata, Frittatine alle botaniche del Podere, Baccelli e pecorino Marzolino, Prosciutto crudo Toscano e Finocchiona, Fettunta con l’olio del Castellare, Insalata di Farro primaverile, Lasagnette ai Carciofi e, per finire, Torta rustica alle mele e mandorle, mentre da bere acqua e vino bianco e rosso.
Il costo del pranzo è stato 35 euro a persona, il bimbo gratis.
La responsabile Eleonora ci ha raccontato che la struttura dispone di 12 camere, 2 suites e 2 appartamenti per il pernottamento, di una SPA con sauna ed idromassaggio, di una piscina aperta anche per chi non pernotta presso la struttura d’estate e del ristorante che propone piatti preparati con prodotti di stagione provenienti dall’orto o da fattorie della zona.
Prossimamente sono previsti altri eventi, come una cena alla cieca, in cui verrai bendato, per scoprire con gli altri sensi quello che andrai ad assaporare.
Non vedo l’ora.
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