Buon sabato! 🙂
Com’è andata questa settimana?
Dopo una settimana di influenza che mi ha letteralmente messo ko, ieri sono finalmente uscita tra i viventi per una cena in pizzeria con alcuni amici.
La pizzeria in questione si chiama Giotto, in zona Novoli, a Firenze.
Ormai trovare la migliore pizza a Firenze è diventata una missione, visto il proliferarsi di nuove pizzerie, una meglio dell’altra, e, siccome mi avevano letteralmente fatto una capa tanta con questa pizzeria, sono andata con grandi aspettative, certa di aggiungere un’altra posizione alla mia top ten.
Tra l’altro, proprio nelle ultime settimane, è stata premiata con i tre spicchi dalla guida Pizzerie d’Italia del Gambero Rosso 2018 per la pizza napoletana.
Gli altri 7 premiati: Scugnizzo di Arezzo, Kambusa di Massarosa, Pizzarium di Lucca, Lo Spela di Greve in Chianti, L’Apogeo di Pietrasanta, Le Follie di Romualdo, La Divina Pizza, Santarpia di Firenze, tra le mie preferite a Firenze.
Il locale si trova in una zona non propriamente di passaggio, ma in cui devo dire è stato facile trovare parcheggio.
L’ambiente non è molto ampio, per cui le prenotazioni vengono accolte per turni: primo turno dalle 19:00, secondo turno dalle 21:00.
Noi siamo andati al secondo turno e, in effetti, il locale era al completo.
Nonostante questo, ci hanno riservato un tavolo con un seggiolone, dove abbiamo avuto modo di aprire il passeggino (una vera rarità per i ristoranti cittadini dove il passeggino aperto viene visto quasi sempre come una bomba ad orologeria pronta a scoppiare e tu genitore un terrorista).
Il menù mi piace, è composto da un numero adeguato di piatti sia di terra che di mare, nel senso che sono riuscita rapidamente ad individuare quello che volevo ordinare: si va da qualche antipasto di mare e di terra a fritti tipici campani come Crocché di patate, Frittatine di pasta e Arancini di riso bianco, da alcuni primi di mare e di terra preparati al momento a secondi piatti, fino alle pizze.
Ovviamente i piatti di mare fanno da padroni.
Ma veniamo alle pizze: presenti tutti i classici, come Margherita, Marinara, Salsiccia e friarielli, ma anche ingredienti più elaborati come per la pizza Stella, dove 5 spicchi di pizza sono conditi rispettivamente con prosciutto cotto, salame e ricotta di bufala, funghi, friarielli, Parmigiana, prosciutto cotto di Parma, rucola, scaglie di Parmigiano, fiordilatte. Originali le pizze stellate, ideate in collaborazione con alcuni chef, come la Petit Lapin, creazione del pizza-chef Marco Manzi, con provola di bufala, carpaccio di tartufo nero, salsiccia di coniglio di fossa, timo del Monte Epomeo, parmigiano Reggiano, basilico, olio extra vergine d’oliva. Non mancano i Panuozzi, in diverse varianti.
Sia le pizze che i panuozzi sono disponibili anche a metro, soluzione che permette di scegliere fino a 4 gusti diversi.
Tra i dessert spiccano proposte tipicamente campane quali la Pastiera, la Caprese, servita con una pallina di gelato alla vaniglia, Delizia al limone.
Da bere spiccano le birre artigianali del birrificio artigianale empolese La Mi’ Birra.
Sul menù ho notato anche una sezione dedicata ai cocktail, cosa che un po’ stride con il contesto di una classica pizzeria campana, ma che è sicuramente da provare: puoi fare anche un aperitivo ordinando un drink, che viene accompagnato da stuzzicheria della casa, al costo di 8 euro.
Per cominciare ho provato le Crocché di patate, la Frittatina di pasta e l’Arancino di riso bianco: il fritto mi è sembrato ben eseguito, anche se non molto sapido all’interno come mi sarei aspettata.
A seguire ho ordinato la pizza Parmigiana: impasto buono, ben lievitato e ben cotto, condita in modo equilibrato, anche se le melanzane erano un po’ amare. La prova del nove ovviamente è stata la notte: niente sete e digestione serena.
Da bere ho scelto la birra La Mi’ Vizia, una Belgian Strong Ale ad alta fermentazione, non filtrata, forse non troppo adatta alla pizza che ho ordinato, ma molto buona.
Questa volta ho voluto provare anche il dolce: una Caprese con gelato. Buona, anche se un po’ lontana da quella che ho mangiato a Napoli (anche se è una torta originaria di Capri, come suggerisce il nome).
Nel complesso Giotto mi è piaciuta, è una buona pizzeria campana con un servizio attento e cortese, ma mi riservo ancora da inserirla tra i primi posti nella mia top ten (certo io non sono certo il Gambero Rosso!). Ci ritornerò sicuramente per provare altro.
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