Lo scorso weekend a Firenze è arrivata la prima vera afa estiva e sono fuggita a gambe levate dalla città.
Sono tornata nuovamente, come promesso, a Campiglia Marittima, all’Agriturismo La Ranocchiaia, tanto mi ero trovata bene la prima volta.
Questa volta Elisabetta ci ha riservato l’appartamento al piano superiore che è anche più grande di quello al pianoterra, in quanto costituito da ben 3 stanze da letto e due bagni, ideale soprattutto per una famiglia che viaggia con nonni al seguito (la prima stanza matrimoniale ha il bagno in camera, mentre la seconda matrimoniale e la doppia con letti singoli hanno il bagno in comune).
In quanto ad attrezzatura, anche quest’appartamento era fornito di tutto e di più (persino della lavastoviglie!).
Di diverso rispetto al primo weekend a La Ranocchiaia è che abbiamo deciso di alternare i pomeriggi in piscina in agriturismo alla scoperta delle spiagge libere dei dintorni e, nello specifico, del Parco costiero della Sterpaia, consigliateci dal marito di Elisabetta.
Al nostro arrivo, siamo stati a Torre Mozza, una spiaggia del comune di Piombino vicino ad una torre cinquecentesca sul mare utilizzata dapprima per difendersi dagli attacchi saraceni che ora è un Relais. Si accede da un ampio parcheggio alla spiaggia libera accanto alla torre che è è piuttosto stretta, ma con acqua abbastanza limpida. A pochi passi, vicino ad uno stabilimento balneare, è presente un chioschino dove fermarsi per un aperitivo o per mangiare qualcosa, al quale si accede da una passerella di legno sulla destra del parcheggio.
Al nostro ritorno, ad attenderci, in agriturismo era stato organizzato un aperitivo per tutti gli ospiti in giardino. Abbiamo bevuto un ottimo Prosecco di Valdobbiadene Carpenè Malavolti e mangiato crostini, involtini di bresaola con formaggio fresco, frittatine, salumi e formaggi e del farro freddo preparati da Elisabetta e ci siamo intrattenuti con loro e gli altri ospiti, tutti stranieri, fino al tramonto, quando abbiamo goduto anche della bellissima vista del campo di girasoli di fronte alla struttura.
La magia de La Ranocchiaia è a mio avviso proprio riassunta in questo particolare momento: condivisione umana di cose e di momenti di impagabile bellezza.
Dopo cena abbiamo fatto una passeggiata a San Vincenzo, dove i negozi erano aperti e c’era un bel via vai di persone.
Il giorno dopo al mattino abbiamo fatto il bagno su una spiaggia nel cuore del Parco della Sterpaia, con un’acqua pulitissima e bassa. Peccato che gli incivili siano dovunque e la spiaggia fosse piena di resti di sigarette e rifiuti.
Il pomeriggio, invece, abbiamo scelta di rimanere in agriturismo per goderci la piscina, praticamente tutta per noi, e la sera abbiamo rifatto il barbecue. Dopo cena questa volta non eravamo impreparati: muniti del vino liquoroso Merlino dell’azienda agricola Pojier e Sandri di Trento ci siamo rilassati in giardino, condividendolo con alcuni ospiti tedeschi che pare abbiano apprezzato molto.
Che siamo goderecci penso l’abbia capito anche Elisabetta, che ci ha regalato una bottiglia di Rosso di Toscana IGT prodotto dall’azienda agricola, a base di Sangiovese, Merlot e Cabernet Sauvignon.
L’ultimo giorno ci siamo invece spinti fino alla Carbonifera, chiamata così per la presenza del Casello Idraulico di Carbonifera, edificio utilizzato in passato per la bonifica della pianura e come scalo commerciale che segnava il punto finale della ferrovia con cui il carbone delle miniere giungeva al mare. Ci siamo sistemati proprio accanto ad un’area di pesca dove era presente anche un bar. Anche qui fondale abbastanza basso e spiaggia ampia.
La sera, invece, siamo usciti in direzione del ristorante Il Garibaldi Innamorato, a Piombino, che volevo provare da un bel po’.
Devo ammettere che anche Piombino, con le sue salite e discese, da cui s’intravede il mare, ha il suo fascino e il suo centro storico non mi è dispiaciuto affatto.
Il ristorante non ha insegna, per cui devi sapere esattamente dove si trova, e dall’esterno non è proprio un bel vedere.
L’interno non è molto grande (è composto da due piccole sale) ed è caratterizzato da pavimento e parte delle pareti in marmo, ma colpisce subito la presenza di numerosissimi vini ed il fatto che non esista un menu e scopri quello che mangi solo una volta che ti viene servito al tavolo.
Se viaggi con un neonato, munisciti di seggiolino portatile, perché il locale è piccolo e non dispone di seggioloni.
Abbiamo optato per l’antipasto con 8 assaggi: polpo e fagioli, baccalà e maionese all’aglio fatta in casa, alici marinate, crostini con uova di tonno, morone alla piastra, sciabola fritto, seppie con crema di ceci, stoccafisso al pomodoro e patate. Come vino abbiamo scelto un Franciacorta Brut Castello di Cussago meraviglioso.
Inutile dirti che ci siamo fermati all’antipasto tanto era vario.
I miei compagni di viaggio hanno ordinato per finire solo una Crema pasticcera, servita con lingue di gatto, anch’esse fatte in casa, a detta loro squisita.
Prezzo a persona: 30 euro a persona. Non poco se si pensa che abbiamo mangiato piccoli assaggi di antipasto, ma anche la bottiglia ha avuto il suo peso e ho trovato il pesce fresco e cotto in modo semplice e senza troppi fronzoli proprio per esaltarne il sapore.
Da ritornarci per provare anche i primi e i secondi.
Il Garibaldi Innamorato
via Giuseppe Garibaldi, 5
Piombino (LI)
Tel. 056549410
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