Buon sabato! 😊
La peste dorme, dopo una movimentata mattinata in piscina appeso letteralmente al mio costume, a convincerlo che l’acqua è sua amica e che i braccioli lo fanno stare a galla, e in cui il babbo si è divertito a fare i tuffi con rincorsa, ed eccomi qui a raccontarti di un altro locale provato in occasione di un evento di Socialeatinginflorence.
Si tratta di Melloo, un ristorante aperto lo scorso anno in zona Novoli, con una peculiarità: il connubio tra vinili, birra artigianale e soul food.
Avrai capito che si tratta di un locale dalla proposta giovane e gestito da ragazzi con tante idee e voglia di fare.
L’idea è di Massimo, a cui si deve il nome Melloo, che ha lavorato sia nel settore del food per anni (gestiva la pizzeria de Il Poggetto, dove si trova anche l’Auditorium Flog), che in quello della musica, seguendo molti progetti musicali live e in studio.
Mentre scegli tra i numerosi vinili quello che vuoi ascoltare, puoi bere dell’ottima birra artigianale (e sai che non sono una fan della birra!) e scegliere una delle tapas per cominciare.
Se vuoi, puoi portare anche i tuoi vinili, da ascoltare in loco o da utilizzare come moneta per il pagamento della cena: verranno valutati e potrai ottenere un buono da scalare subito a cena o da utilizzare la prossima volta.
Le birre artigianali sono ad alta fermentazione, sia in bottiglia che alla spina. La migliore scelta che tu possa fare è affidarti a Massimo e farti consigliare in base ai tuoi gusti.
Ad ogni proposta del menù è abbinata una birra artigianale.
Io ho assaggiato la Miss Bunny, del birrificio toscano di Montepulciano Olmaia, al sale di Volterra, e cominciato a scoprire le proposte del menu con le Mellow Fries, patate dolci fritte, accompagnate da salsa alla paprika. Il grosso pericolo è diventarne dipendenti!
Abbiamo assaggiato anche le Country, spicchi di patate rustiche con buccia aromatizzate con salvia e rosmarino, accompagnate da salsa bbq e maionese al pepe nero, le Alici dorate con salsa Tzatziki, i Coccoli con crudo e bufala di Battipaglia (e che te lo dico a fare!).
Una rivelazione la pizza, realizzata con farine bio, macinate a pietra naturale, il cui impasto è ad alta idratazione e viene sottoposto a 56 ore tra maturazione e lievitazione, cosa che ne garantisce croccantezza e digeribilità.
Tutti gli ingredienti utilizzati provengono da fornitori selezionati, con un occhio di riguardo alla filiera etica.
Ne abbiamo assaggiate diverse: Piennolo Gold, con bufala, pomodorino giallo del Piennolo, crema di burrata, acciughe; Italy, con fiordilatte di Agerola, pomodori secchi, rucola e crema di burrata; Norma, con pomodoro San Marzano, melanzane fritte e ricotta salata affumicata; Swing, con fiordilatte di Agerola, funghi porcini trifolati, crema di burrata e scaglie di tartufo fresco; Sudicia 2.0, con fiordilatte di Agerola, porchetta romana, friarielli saltati e maionese al pepe nero.
Quella che mi è piaciuta di più è la Melloo, con San Marzano, fiordilatte di Agerola, salsiccia toscana, cipolla di Tropea, ‘nduja di Spilinga e peperoni saltati, un’esplosione di gusto.
Abbiamo provato anche i panini: il Lamprepolpo, con il polpo che si crede lampredotto, e il Jamaican Jerk, ricetta jamaicana importata da Massimo, dopo un periodo trascorso in Jamaica, con pollo marinato, affumicato e cotto alla griglia, servito con salsa chili.
Per terminare abbiamo assaggiato il Cannolo scomposto, accompagnato dal caffè Specialty dell’azienda fiorentina La Sosta.
Senza retorica, posso dirti che di questo locale mi è piaciuto davvero tutto: il format, ma anche le proposte del menù, sempre con un tocco originale e in grado di incontrare i gusti di tutti.
Sto già programmando di tornarci! 😉
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