Buongiorno e buona domenica!
Se mi hai seguito nelle stories su Instagram, avrai visto che ieri a pranzo sono stata ospite, insieme ad altri colleghi, alla pizzeria Santarpia, di cui ti ho parlato già tempo fa.
Fin dalla sua apertura, Santarpia è stata una delle pizzerie nella mia top ten delle migliori pizze a Firenze, poi è giunta la notizia che Giovanni Santarpia, che ho sempre seguito e a cui sono affezionata da cliente fin da quando lavorava a Palazzo Pretorio, sarebbe andato via e non sono più tornata, sinceramente mossa da un pizzico di diffidenza, legata anche al mantenimento del nome del locale.
L’occasione si è presentata ieri, in cui, al di là delle riserve di cui sopra, ho potuto apprendere i cambiamenti apportati alla location, con un notevole recupero di maggiori coperti, e l’attuale assetto della pizzeria.
Ho scoperto un’impronta aziendale alla gestione del ristorante (non a caso uno dei soci è un imprenditore proveniente dal settore metalmeccanico), con una meticolosa attenzione ai dettagli, come ad esempio la temperatura dell’ambiente (che in una pizzeria non è affatto da trascurare!) e l’insonorizzazione.
La prima novità riguarda l’avvento, a partire dal mese di dicembre, di un nuovo pizzaiolo, il napoletano Michele Leo, di cui ho apprezzato umiltà, discrezione ed educazione, oltre che le sue pizze, le sue proposte della cucina e i prodotti utilizzati, tutte cose per me estremamente familiari.
La pizzeria, infatti, si propone come luogo di incontro tra le eccellenze gastronomiche, dove gusto e innovazione trovano il loro connubio sia sotto il profilo del gusto che del servizio.
Altra novità l’apertura a pranzo di sabato e domenica, a partire da ieri.
Abbiamo cominciato con il Fritto di Alici, provenienti direttamente dal mercato di Sant’Ambrogio, per proseguire con prosciutto crudo di sgambato della Macelleria Menoni, 18 mesi di stagionatura, e mozzarella di bufala de Il Casolare, e il Gattò di Patate, servito con una fonduta di caciocavallo di bufala.
Insieme all’antipasto è stata servita una baguette appena sfornata dal forno a legna.
Ma veniamo alle grandi protagoniste: le pizze.
Queste vengono preparate con farina di tipo 0, come da disciplinare della pizza napoletana, lievito di birra e una lievitazione da 24 a 48 ore, a temperatura controllata, per garantire un prodotto stabile e digeribile.
Siamo partiti da un classico: la Margherita, a cui viene aggiunto, come da tradizione napoletana, il Parmigiano.
Poi abbiamo scoperto la pizza prima dell’avvento del pomodoro: con strutto, basilico, pecorino, pepe e cicoli di maiale. Qui la Mastu Nicola è preparata con il guanciale Menoni.
In ultimo la mia preferita: la gustosa Cosacca, chiamata così perché venne preparata in onore della visita dello zar di Russia ai re di Borbone, con pecorino grattugiato, a simboleggiare la neve. Qui viene preparata con pomodoro, pomodorini del Piennolo, basilico e pecorino di grotta.
La filosofia di Michele è “cucinare sulla pizza” con prodotti di stagione, motivo per cui il menu è stagionale.
Attenzione riservata anche alla pizza senza glutine, solo su prenotazione, e vegana, con una proposta senza lattosio.
La carta dei dolci vede protagonisti due colossi della pasticceria e cioccolateria toscana: Claudio Pistocchi e Luca Mannori. Non mancano anche fuori menu partenopei.
Io ho scelto la Pistocchi: era da un sacco che non la mangiavo!
Altra novità, la consegna a domicilio con Deliveroo, a cena da martedì a domenica: da martedì 5 marzo a domenica 10 marzo, utilizzando il codice “Ristoranti” per i primi due ordini avrai uno sconto di 2,50 euro.
Santarpia
Largo P. Annigoni, 9/C
Firenze
Tel. 055245829
(Foto di copertina di Andrea Hardkore Pacini)