Buona domenica! 🙂
Come sta andando questo weekend?
Il mio, in una parola, frenetico!
La settimana scorsa è stata un delirio: solo 2 sere a casa e il rischio di un linciaggio familiare.
E il mio fisico, puntuale come sempre, ha pensato di ricordarmi che non sono più la pischellina di una volta, dicendomi a chiare lettere “Ndo vai?!”, con un bel raffreddore.
Cosa ho fatto?
Mercoledì, ad esempio, ho partecipato all’evento di presentazione alla stampa di Pizzaland, il primo All you can pizza che ha aperto al pubblico venerdì scorso nei locali dell’ex Rotonda Barbetti.
Oltre 600 mq completamente ristrutturati a firma dello Studio 10 di Firenze, che ha cercato di riportare all’origine i locali della Rotonda Barbetti, prevedendo al piano terra una sala rivolta maggiormente ai giovani, con un tavolo conviviale in cui è possibile accomodarsi senza prenotazione, e, al piano superiore, ambienti su due livelli rivolti alle famiglie, dove è possibile prenotare, tra biliardini e flipper d’antan.
Il format, idea di Pietro Mura, imprenditore alla guida di importanti ristoranti di Firenze, è del tutto nuovo a Firenze e oserei dire in Italia: non è un semplice giropizza a prezzo fisso, ma un format che prevede di mangiare a sazietà pizze di vari gusti (oltre 30), serviti direttamente dal personale, al prezzo di 10 euro per gli adulti e 6 per i bambini.
Due semafori, uno verde e uno rosso, sui tavoli possono essere utilizzati dai clienti per segnalare se continuare a mangiare o meno.
L’intento è anche quello di riqualificare una zona poco frequentata dai fiorentini, in collaborazione con l’amministrazione comunale.
Originale la Wall of Fame (si legge fame non feim!), con il pulsante per lanciare la sfida al locale e mangiare in 10 minuti 4 pizze e bere un litro di birra e su cui verranno appese le foto dei vincitori. In palio premi in danaro del valore di 250 euro da spendere all’interno del locale, mentre, se la sfida fallice, pena una multa simbolica di mancia ai camerieri.
Ma veniamo alla pizza: la brigata di pizzaioli guidata dal Mastro pizzaiolo, Francesco Bianco, che ci ha spiegato i segreti della sua pizza e ha fatto cimentare alcuni volontari nella preparazione, sforna dai due Forni Valoriani pizze preparate con prodotti freschi e di qualità, a partire dalle farine di grandi mulini italiani selezionati all’olio Franci di Montalcino, fino ai latticini prodotti con latte del Mugello di Amozzarè, caseificio a pochi passi dal locale, che a fine serata ci ha fatto assaggiare le sue prelibatezze e ci ha omaggiati di una squisita ricottina che è stato il mio pranzo il giorno successivo.
Da bere sette varietà del Birrificio Angelo Poretti e una proposta biologica senza solfiti della Fattoria Lavacchio, ma non mancano vini italiani.
Io ho assaggiato la 9 luppoli Bohemian Pills, a bassa fermentazione, dal gusto amaro e speziato.
L’obiettivo è quello di espandersi in altre location della Toscana e d’Italia nel breve termine.
E io gli faccio un grande in bocca al lupo! 🙂