Buon sabato!
No, non sono stata rapita da giornalisti enogastronomici o ristoratori indignati, né sono fuggita con qualche chef o bartender avvenente! 😉
Lo scorso weekend sono partita con le mie amiche per festeggiare il mio compleanno a Tolosa, in Francia.
Ormai è un rito per il mio compleanno partire per qualche meta europea e, per via della nascita della peste, ci avevo rinunciato per ben 2 anni di fila.
Quest’anno ho deciso di approfittare del babbo e riprendere le sane vecchie abitudini.
Che sono una girellona lo avrai capito! 🙂
In molti mi hanno chiesto come mai Tolosa. La verità è che, pur di allontanarci per un weekend dal solito tran tran, ci andava bene qualsiasi destinazione.
In ogni caso i voli per Tolosa avevano prezzi contenuti e orari perfetti per un solo fine settimana e la città stessa si presta bene per una permanenza di pochi giorni.
Siamo partiti da Milano Malpensa alle 13:40 con un volo Easyjet (per scegliere i voli ci affidiamo sempre a Skyscanner, soprattutto quando non abbiamo una meta precisa in mente, in quanto è possibile filtrare la partenza dall’Italia e come destinazione “Ovunque” per prezzo crescente).
Essendo in tre a partire da Firenze abbiamo scelto di partire in auto, che abbiamo lasciato in un comodissimo e vicino parcheggio, Maggia Parking, collegato a Malpensa con una navetta.
Abbiamo alloggiato presso Le Grand Balcon Hotel, un hotel di design che comprende una suite, la 32, dove si dice che abbia alloggiato Saint-Exupery, autore de Il Piccolo Principe, ad un prezzo scontatissimo grazie ad un offerta volo + hotel su Expedia.
L’hotel è davvero bello e pulito, peccato che il kit cortesia non rispecchiasse proprio quello che è un 5 stelle e non fosse prevista la colazione nel pacchetto, il cui costo è di 18 euro a persona. Sbirciando al mattino quella degli altri ospiti, non merita assolutamente.
Anche perché Tolosa e la Francia in generale vantano un sacco di boulangerie dove poter fare colazione.
Noi abbiamo scelto Marc Laffargue, a pochi passi da Place du Capitole, dove ho mangiato uno squisito Croque Monsieur, ma anche panini ripieni e un ottimo Pain au chocolat.
A pranzo ti consiglio di non sforare troppo con gli orari: i francesi sono abituati come gli italiani in fatto di orari e, se fai troppo tardi, rischi di trovare aperte solo tea room dove mangiare torte e dolcini.
Tra queste, c’è Tom Pouce, che abbiamo provato al nostro arrivo, nel pomeriggio.
Ho notato l’uso spasmodico nella pasticceria a Tolosa dei frutti di bosco: sulla Cheesecake, nel Crumble, persino sulla Torta di pistacchi.
Pernottando in pieno centro e area pedonale, al nostro arrivo abbiamo fatto un giro a piedi per le stradine limitrofe a Place du Capitole, che potevamo ammirare dal terrazzo della nostra camera, e ci siamo rese conto che il centro è raccolto e comprende i maggiori monumenti e attrazioni al suo interno, tra cui la Cattedrale di Saint Etienne, luogo di culto per antonomasia della città.
Passeggiando per le strade del centro di Tolosa, puoi renderti pienamente conto del motivo per cui viene chiamata “La Ville Rose“: la maggior parte degli edifici sono caratterizzati dall’utilizzo della terracotta che, soprattutto al tramonto, gli fa assumere una colorazione che si avvicina molto al rosa.
Per l’aperitivo abbiamo scelto Le Fat Cat, un cocktail bar non lontano anche questo dall’hotel, caratterizzato dalle luci soffuse (persino in bagno!) e drink ricercati.
Io ho optato per un classico Basil Smash, fresco ed equilibrato.
Quella che vedi in foto è proprio una stampella, fedele compagna di viaggio di una di noi con una brutta distorsione ad un piede. Si dice che appartenesse ad una signora, sulla cui sorte abbiamo fantasticato per tutto il weekend (lo so, ci divertiamo male!).
A cena siamo andati a Le Bruit qui court, sempre in centro, ma non abbiamo mangiato benissimo.
La tapenade che ci è stata offerta e il foie gras erano buoni. Il foie gras deve piacere per essere apprezzato (e soprattutto non devi pensare al modo con il quale viene ottenuto!).
L’anatra era dura e difficile da mandar giù, le verdure di contorno completamente sciocche. Ho apprezzato però la trasparenza sui prezzi: sia all’esterno del ristorante che sul menu era indicata la spesa, oltre che per ogni singolo piatto, per antipasto, piatto principale e dessert. Inoltre, la signora che ci ha servito è stata molto carina.
Il giorno successivo abbiamo visitato il Mercato Victor Hugo, un po’ il nostro Mercato Centrale, che al piano superiore comprende diversi ristoranti dove fermarsi a pranzare (il mercato è aperto solo fino alle 14:00), ma dopo il Croque Monsieur di Marc Laffargue abbiamo deciso di saltare il pranzo.
Se imbarchi il bagaglio e vuoi fare scorta di prodotti francesi, qui c’è da divertirsi!
Giacché una di noi aveva difficoltà a camminare troppo a lungo, a pranzo abbiamo fatto il classico tour su un autobus con CityTour Toulouse, prenotato vicino a piazza Victor Hugo, che ci ha offerto, grazie anche all’audioguida in italiano e alla vista dal bus scoperto, una bella panoramica della città. Il viaggio dura 70′ e costa 14 euro a persona.
Peccato per il cattivo odore proveniente dal motore!
Abbiamo ammirato la Basilica di Saint Sernin, patrimonio UNESCO, il Museo degli Agostiniani, i cosiddetti hotel particolari, storiche e lussuose ville in pieno centro abitate in passato da artistocratici o personaggi di spicco, tra cui l’Hotel Renaissance d’Assezat, le rive della Garonna e il Canal du Midi, che collega il fiume al Mar Mediterraneo e i bellissimi parchi appena fuori dal centro.
Alla fine del tour, abbiamo raggiunto La Maison de la Violette, un’istituzione a Tolosa, dove acquistare prodotti e souvenir a base di violetta, un po’ il simbolo della città, gestito da anni dalla stessa signora.
Purtroppo non potendo trasportare liquidi, abbiamo potuto acquistare solo della cioccolata alla violetta.
A cena abbiamo scelto Chez Jules, fuori centro, dove abbiamo mangiato altre specialità della cucina locale, come l’Uovo in cocotte con foie gras e Briquettes, spiedini di carne accompagnato da patatine fritte.
A Tolosa, peraltro, abbiamo scoperto che il Babà è un dessert inventato grazie al suocero polacco del re Luigi XV e, in effetti, si trova dovunque!
Dopo cena eravamo talmente sfinite che siamo tornate in hotel e ci siamo fatte un Armagnac al bar.
Il giorno della partenza avevamo il volo nel pomeriggio, per cui ci siamo alzate con calma e ci siamo godute il sole facendo colazione a piazza Wilson, dove si trova una giostra di cavalli come quella di piazza della Repubblica a Firenze.
Il pranzo era prenotato dalla sera precedente da O Bistro, un minuscolo locale che assomigliava più ad una gastronomia, dove abbiamo mangiato un tagliere di salumi e formaggi, una Quiche con verdure e salmone e il Camembert fuso con il lardo e con i fichi.
Non siamo riusciti ad assaggiare la specialità che è il Cassoulet, una sorta di fagiolo all’uccelletto locale.
Nel complesso Tolosa mi è piaciuta molto, soprattutto perché è una di quelle città sottovalutate, che non ti aspetti, elegante, ordinata, romantica, ma allo stesso tempo giovane, universitaria, adatta alle famiglie, dove la qualità della vita si respira almeno quanto qui, perfetta per un weekend all’insegna del relax e del buon cibo.
La foto di copertina è stata scattata dalla mia amica Lucia, io ero troppo impegnata a mangiare! 🙂