Intervista a Laura De Benedetto di LifeBlogger: chi è, cosa fa e cosa consiglia a Firenze e dintorni

Buona domenica!

Cosa farai in questa gelida giornata di fine febbraio?

Ti lascio all’interessante lettura dell’intervista a Laura De Benedetto, moglie, mamma, professionista e blogger, in una parola donna, conosciuta nell’ambito del famoso gruppo chiuso di Firenze dedicato a sole donne e amiche che sta facendo tanto discutere, la quale mi ha proposto un’intervista sul suo blog LifeBlogger su chi sono e cosa faccio e mi ha fatto venire voglia di scoprire di più anche su di lei. Ecco cosa mi ha raccontato:

12.jpgLaura in breve

Sono nata a Taranto, emigrata a Torino dove mi sono laureata in Chimica e, dopo aver vissuto un anno in Inghilterra e due anni a Potenza, mi sono trasferita nella prima città del mio cuore: Milano. Dopo un Master e tanti lavori diversi nel Marketing e nella Comunicazione, mi sono trasferita grazie a LinkedIN a Firenze dove ho lavorato per quasi 9 anni in DADA, mi sono sposata, ho avuto mio figlio Francesco e ho co-fondato associazioni (ToscanaIN e FabLab Firenze) e startup (MakeTank). Circa due anni fa ho aperto partita IVA e adesso collaboro con lo spazio di coworking Impact Hub Firenze, in cui era insediata la mia startup, adesso liquidata, con IED Firenze, Adecco Formazione, Università di Bologna e BBS Bologna Business School.

conferenza.jpgIn cosa consiste il tuo lavoro e di cosa si occupano le associazioni no profit che hai co-fondato?

Sono appassionata di relazioni, online e offline, e la mia curiosità mi spinge a interessarmi di tutto quello che la parola, abusatissima, ‘INNOVAZIONE’ significa. Il mio lavoro è la monetizzazione delle mie passioni: sono molto fortunata! Per Impact Hub Firenze, la sede locale della più grande rete di spazi di innovazione sociale del mondo, dove invito te e tutti i lettori a passare, curo blog, social e alcuni progetti speciali tra cui le Business Clinic, consulenze gratuite personalizzate che noi Hubber forniamo a chi si prenota, e le Fuckup Nights Firenze, serate mensili, emozionanti e formative, in cui tre speaker raccontano tre progetti falliti. Ho co-fondato due associazioni no-profit: ToscanaIN, con l’obiettivo di far incontrare di persona professionisti di Firenze già connessi sui social (in particolare LinkedIN) e FabLab Firenze, in cui smanettoni, designer, appassionati di stampa 3D, Arduino, programmazione, ecc. possono trovare un luogo in cui condividere la loro passione.

Screenshot_20180225-100855.pngQual è il valore fondamentale di LifeBlogger?

Lifeblogger è nato come diario personale in un momento esistenziale critico: startup in liquidazione, morte di mia madre, trasloco in una nuova casa. Un mix esplosivo che richiedeva una valvola di sfogo. Pensato come diario ma anche come blog di viaggi, perché ne organizzo almeno uno all’anno scovando luoghi inconsueti, piccoli hotel di design, ristoranti per autoctoni e tour di street art. Per memorizzare luoghi e impressioni, ho deciso di usare il blog come taccuino di appunti di viaggio. In realtà l’anno scorso sono stati particolarmente apprezzati i miei post sui ristoranti, di Lucca e di Firenze, che io e mio marito selezioniamo attentamente per la qualità del cibo ma anche per il servizio, nei confronti degli adulti e dei bambini. Last but not least, adoro approfondire la conoscenza con le persone che mi incuriosiscono con piccole interviste, come ho fatto con te. Ecco perché Lifeblogger: la vita è fatta di persone, cibo, viaggi, famiglia, musei… che descrivo, solo se mi piacciono, sul mio blog.

Cosa consiglieresti a chi come me ha aperto da poco un blog per distinguersi dagli altri e cosa per farne un “lavoro”?

Premesso che non è mia intenzione trasformare il mio blog nel mio lavoro ma che continua a rappresentare una valvola di sfogo, l’agenda dei miei viaggi è una palestra per sperimentare temi che poi insegno, ecco i miei consigli alle aspiranti blogger professionali:

1)      Registrare un dominio. Dà subito un’immagine professionale, contrapposta all’hobbismo. Affiancare da subito al blog i canali social più adatti.

2)      Scegliere un template (io uso WordPressmobile responsive e adatto al proprio stile: con tante foto se si è brave a fotografare o più leggibile se si privilegiano i contenuti.

3)      Parlare di quello che piace davvero e, dopo il primo anno, analizzare i numeri per capire se piace anche ai propri lettori

4)      Non passare da una marchetta all’altra. Una tantum e fatte in modo coerente al proprio stile, possono anche avere senso. Se sono troppe, si perde credibilità

cena Lucca.jpgQuale esperienza enogastronomica e quale viaggio non dimenticherai mai?

Il mio ristorante preferito in assoluto è L’Imbuto a Lucca, dove quel genio dello chef Cristiano Tomei si scatena nelle sue geniali invenzioni culinarie nella cornice più adatta: il museo di arte contemporanea LuCCA. E in effetti i piatti a volte sono vere e proprie opere d’arte sia alla vista che per il palato, con abbinamenti azzardati e presentazioni astratte. Non c’è menu: si sceglie il numero delle portate (o il prezzo che si vuol pagare) e poi arrivano le portate… e anche lui in persona a presentarle in modo simpatico e appassionato.

Il viaggio che non dimenticherò mai è stata la luna di miele in Siria e in Giordania. Specialmente la Siria è rimasta nel mio cuore e nella mia memoria. Solo lì, purtroppo, perché la guerra ha distrutto tutti i luoghi meravigliosi che abbiamo avuto modo di visitare e di amare. Damasco con le sue rose e i suoi cortili, Aleppo con la sua cittadella e il suo mercato, le rovine di Palmira e le città morte, le ruote nell’acqua di Homs e il teatro romano di Bosra. Mi hai fatto venir voglia di scrivere alcuni post della memoria come quello su Damasco, ora che nulla di tutto questo esiste più. E le persone: conosciute su LinkedIN che ci hanno offerto pranzo e cena, con l’ospitalità tipica del Sud, e che, per fortuna, sono salve ma vivono in Canada e a Dubai, non nella loro amata Siria. Che tristezza pensarci!

I tuoi consigli tra le nuove aperture a Firenze?

Ho provato L’Essenziale una domenica a pranzo ma conto di tornarci a cena, dove la cucina è più sperimentale, perché trovo il servizio e la qualità del cibo di alto valore. E gli chef tutti giovani, motivati, tatuati: un bell’ambiente! Ma in realtà per le novità mi affido al tuo blog che mi piace molto e ho già un paio di posti che descrivi che vorrei provare.

Cos’è che ti ha colpito di Mad Tasting?

Del tuo blog mi ha colpito il fatto che, pur essendo una passione del tempo libero, come per me, il dominio e i contenuti siano curati e professionali. Mi ha colpito anche il modo di recensire i locali che testi in modo libero e trasparente, esprimendo anche critiche motivate, cosa che, nel mio blog, evito di fare (ho deciso di parlare solo delle cose che mi piacciono).

Grazie Laura, per averci fornito riprova che noi donne sappiamo assolvere efficacemente a più ruoli contemporaneamente, quello che si chiama essere multitasking, e, soprattutto, sappiamo fare rete, costituendo una risorsa per il mondo del lavoro e per le altre donne, oltre che per la società.

Non vedo l’ora di fare una gita fuori porta a Lucca, per provare L’Imbuto, e di venirti a trovare ad  Impact Hub, magari proprio per una Fuckup Night, chissà!

 

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