Buon inizio settimana!
Com’è andato il weekend?
Il mio è stato piuttosto movimentato, almeno sul fronte ristoranti, per cui ti toccherà sorbirmi tutta la settimana! 😛
Cominciamo da sabato, quando dovevo fare un acquisto in centro, ovviamente per mio figlio, s’era fatta una certa e la fame incalzava. Ecco il solito lampo di genio: Fratelli Cuore, alla stazione di Santa Maria Novella, il primo (e l’unico) ristorante di Firenze aperto 24 h su 24, di cui ti ho parlato in occasione dell’articolo sulle colazioni da fare in stazione.
Il ristorante ormai non ha bisogno di grandi presentazioni, ma, in caso non lo conoscessi ancora, è frutto di un progetto di riqualificazione della stazione e, nello specifico, della vecchia biglietteria internazionale della stazione, e si è proposto, fin dall’inaugurazione del 2015, come un luogo in cui mangiare bene a qualsiasi ora del giorno e della notte, mentre si parte, si arriva o si attende qualcuno.
Fratelli Cuore è stato di fatto il primo di una serie di interventi per trasformare la stazione da luogo di passaggio poco sicuro, da tempo terra di nessuno, a luogo dove puoi fermarti per una sosta gustosa e ora, con la nuova galleria commerciale, anche per fare shopping in un ambiente che non ha niente a che fare con il vecchio degrado.
Aggiungi il fatto che fare uno spuntino notturno a Firenze, che non fosse il solito cornetto o pizzetta stantii, è sempre stato un miraggio ed ecco che questo ristorante è riuscito a conquistarsi rapidamente un posto d’onore all’interno dei locali che mancavano in città.
D’altra parte, è opera di imprenditori, prima che ristoratori.
Ci sono stata diverse volte, prevalentemente a mangiare la pizza (recentemente si è aggiudicato Due Spicchi della Guida Pizzerie d’Italia 2018 di Gambero Rosso), e ne ho sempre apprezzato l’ottimo rapporto qualità-prezzo, gli spazi, la cortesia del personale, oltre che la macchina comunicativa e pubblicitaria che c’è dietro (deformazione professionale!).
Questa volta ci siamo accomodati all’esterno, al sole, dove ci è stato portato subito un seggiolone per la peste.
Non avevo mai provato i primi piatti, per cui ho ordinato un’Amatriciana. Con i nostri piatti abbiamo ordinato una macedonia per il bimbo, che al contrario di noi aveva già pranzato, servita alla velocità della luce.
L’Amatriciana era preparata con i bucatini, un guanciale strepitoso, pomodoro e pecorino: non aveva niente da invidiare a quella che si mangia a Roma.
Da bere ho ordinato un Rosato VDT.
Per un primo piatto, una Frittata all’italiana, una macedonia, acqua, Coca e un calice di vino abbiamo speso 33 euro.
Il ristorante accetta anche i maggiori buoni pasto.
Personalmente lo trovo uno dei pochi locali di Firenze adatto ad ogni momento della giornata: una colazione in attesa di una partenza o un arrivo, una pausa pranzo con un’ampia scelta di piatti italiani, un coffee break, una pizza tra amici o uno spuntino notturno dopo la disco.
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