Ieri, reduce da una settimana terribile, in cui diventare serial killer poteva diventare la cosa più spontanea al mondo, ho fatto una capatina al piazzale Michelangelo per l’aperitivo organizzato in occasione della tappa fiorentina di Campari Academy Truck, di cui ti parlavo qualche giorno fa, al quale sono stata invitata da un’ex collega e amica.
Si tratta dell’iniziativa itinerante del brand Campari per portare in diverse città d’Italia masterclass con i migliori barman nazionali, corsi di bartending con i docenti della Campari Academy e originali drink experience.
E quale migliore occasione della Negroni Week, che ha coinvolto dal 5 all’11 giugno bar e ristoranti di tutto il mondo, per approdare in città?
Peraltro, se ancora non lo sai, il Negroni è nato proprio a Firenze grazie al conte Camillo Negroni che propose al barman del Caffè Casoni in via De’ Tornabuoni, Fosco Scarselli, una variazione dell’Americano (sostituendo alla soda il gin) e voilà, sua maestà il Negroni!
Che dire: la location è sicuramente più azzeccata dello scorso anno, quando l’evento si svolse presso piazza Vittorio Veneto. Bere un drink su un mezzo su quattro ruote a due piani, al tramonto, con vista sulla città è senz’altro un’esperienza esclusiva!
Quest’anno al bar al piano inferiore potevi provare i cocktail di Luca Picchi, barman del Caffè Gilli, che ha scritto un libro dedicato al Negroni “Negroni cocktail. Una leggenda italiana“. Al piano superiore era presente un altro bar, ma sembravano tutti talmente pigiati che arrivarci era praticamente impossibile.
Io sono riuscita ad assaggiare solo il Negroni insolito, con qualche goccia di orange bitter e caffè in chicchi, e m’è bastato, perché era già di per sé piuttosto alcolico, ero a stomaco vuoto e dovevo guidare. In più quest’anno l’affluenza era notevole e al bar c’era una gran fila.
Tuttavia, non mi sono scoraggiata di fronte alla fila per l’assaggio di Prosciutto San Daniele DOP, tagliato a mano, fetta per fetta, da un sant’uomo assistito da una hostess.
Squisito!
Bella anche la musica, a cura di un dj di Butterfly Effect, lo staff che organizza eventi in grado di riassumere musica e arti visive, attraverso show 3D ad alto coinvolgimento.
Nel complesso mi sono divertita: ho salutato qualche mia vecchia conoscenza di lavoro e conosciuto persone nuove.
E’ stato emozionante venire presentata dalla mia ex collega come una “redattrice che ha fatto i numeri e la differenza”. E’ bello che nel nostro settore nascano rapporti di stima e di collaborazione.
Poi però sono andata a farmi un panino dal paninaro vicino casa, perché va bene la drink experience, ma lo scaricatore di porto che è in me reclamava cibo.
Così ci siamo fermate da Le Voyage, di fronte all’ObiHall, per un panino salsiccia, formaggio, cipolla e senape, dove a servire troviamo sempre ragazzi gentilissimi (anche se sembrava di essere all’interno dello scherzo telefonico della “Pisseria grande piramide d’Egitto!”).
Poi a nanna, con l’alito da ammazzavampiri ma soddisfatta!
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